… In Italia i rischi per la stabilità finanziaria sono moderati; persistono vulnerabilità di medio termine collegate soprattutto con la possibilità che la crescita economica, attualmente solida, perda di intensità. I programmi di acquisto di titoli pubblici e privati dell’Eurosistema contribuiscono a mantenere distese le condizioni di finanziamento sui mercati, anche nel comparto dei titoli di Stato. Gli spread sulle obbligazioni private rimangono su livelli storicamente bassi, sia nel segmento investment grade sia in quello high yield. La progressiva riduzione dei tassi di insolvenza delle imprese, resa possibile dal buon andamento dell’economia, attenua il rischio di bruschi cali dei corsi obbligazionari.
Prosegue la graduale ripresa del mercato immobiliare, in linea con l’evoluzione del quadro congiunturale. I rischi per la stabilità finanziaria derivanti da questo settore rimangono contenuti, diversamente da quanto si osserva in altri paesi europei, dove i prezzi degli immobili stanno crescendo in modo marcato ed emergono segnali di una loro sopravvalutazione.
I rischi connessi con la situazione finanziaria delle famiglie restano nel complesso limitati. Il miglioramento ciclico e i provvedimenti di sostegno si sono tradotti in una crescita complessiva del risparmio e della ricchezza finanziaria, sebbene non omogenea tra le diverse categorie di famiglie. L’indebitamento, in moderato aumento, rimane basso nel confronto internazionale; la capacità di rimborso dei prestiti è buona, anche grazie ai bassi tassi di interesse; la quota di debito detenuto dai nuclei finanziariamente vulnerabili è relativamente contenuta.
La ripresa della redditività, l’abbondante liquidità accumulata nel periodo della pandemia e le favorevoli condizioni di accesso al credito contribuiscono a un significativo miglioramento dei bilanci delle imprese. Grazie alla solida ripresa dell’economia, la progressiva riduzione delle misure pubbliche di sostegno sta avvenendo senza indurre tensioni. Rischi potrebbero derivare da un’evoluzione del quadro economico e della redditività delle aziende meno favorevole di quanto ci si attende al momento.
Gli interventi del Governo a sostegno di famiglie e imprese e la ripresa economica hanno contribuito ad attenuare gli effetti della pandemia sulla qualità degli attivi bancari; il tasso di deterioramento dei prestiti è stabile su livelli storicamente contenuti e le dismissioni di crediti deteriorati proseguono. Sono tuttavia aumentati i prestiti in bonis oggetto di misure di concessione (forborne exposures), soprattutto tra i prenditori che hanno beneficiato di moratorie. È importante che le banche prestino particolare attenzione alla valutazione della capacità di rimborso dei debitori e alle conseguenti decisioni di accantonamento. …
(Banca d’italia foto F Ascani Format Research)