7 giugno 2022

Trentino Alto-Adige: territorio d’eccellenza per l’agroalimentare e il cicloturismo.

TESSUTO PRODUTTIVO

  • Le 62 mila imprese del Trentino Alto-Adige valgono 69 mld€ di ricavi annui, il 2% del fatturato annuo nazionale.
  • Gli imprenditori riconoscono punti di forza nel territorio, su più fronti: infrastrutture, formazione specialistica e incentivi pubblici per la dotazione tecnologica.
  • Autofinanziamento (47% del totale), credito bancario (30%), leasing (10%) e capitalizzazione (8%) sono utilizzati per finanziare transizione digitale e sostenibilità.

ECCELLENZE REGIONALI

Vitivinicolo e cicloturismo le eccellenze dell’economia del Trentino Alto-Adige.

  • L’agricoltura del Trentino Alto-Adige trova nella coltivazione della vite, con tradizioni centenarie, e nella produzione di vino una via legata alle certificazioni: da un lato grazie alla valorizzazione territoriale (le aree adibite a vigneto superano i 10.000 ettari, di cui il 97% iscritti all’albo DOC o IGT) dall’altro grazie alla visione sulla sostenibilità (il 12% dei vigneti è certificato biologico e il Consorzio della Regione sarà il primo in Italia a presentare un bilancio di sostenibilità).
  • Il Trentino Alto-Adige è la best practice italiana del cicloturismo, con oltre 4.900 km di percorsi dedicati e un indotto annuale di circa 1 miliardo di euro. La Regione può contare su circa 500 itinerari per mountain bike, bike park, bicigrill, alberghi con servizi dedicati ed eventi sportivi internazionaligrazie a un progetto di valorizzazione avviato già nel 1990. Questa ampia offerta attrae ben il 29% di chi sceglie di fare cicloturismo in Italia, configurandosi come meta preferita per tedeschi e austriaci.

L’IMPATTO DELLE TENSIONI GEO-POLITICHE

  • In contrazione a marzo 2022 il sentiment delle imprese relativamente alle prospettive economiche, che perde 11 punti rispetto a dicembre 2021, senza arrivare però ai livelli della crisi Covid.
  • Il 62% delle imprese teme un impatto diretto della crisi geopolitica sul proprio business che si aggiunge alle preesistenti tensioni su prezzi e catene di fornitura. Le imprese temono ulteriori rincari sui costi dell’energia (78% delle imprese) e delle materie prime (66% delle imprese).

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