25 luglio 202

Vogliamo promuovere una cultura d’impresa sostenibile e sempre più inclusiva. Per questo abbiamo creato l’Impact Watch: l’Osservatorio di Banca Ifis (realizzato anche su dati Format Research) dedicato a temi e trend che abilitano la transizione sostenibile, con un focus particolare sul percorso delle PMI.

Tre aree: la transizione ecologica e gli interventi effettuati in ambito sostenibilità, la circolarità applicata al fondamentale settore dell’edilizia, e l’impatto della cultura dell’inclusività sul modo di lavorare delle imprese.

Misurare la transizione ecologica delle PMI

La sostenibilità è un’opportunità che porta crescita e vantaggi alle PMI. Gli investimenti, in particolare su risparmio energetico e risorse naturali, consentono un contenimento dei costi nel lungo periodo e una migliore reputation presso tutti gli stakeholder. Per misurare concretamente i progressi sulla sostenibilità delle PMI italiane abbiamo creato un Indice della Transizione Ecologica in grado di misurare l’intensità dell’attività sulla sostenibilità, tramite una rilevazione degli interventi concreti attuati, la percentuale di fatturato investito e gli interventi strutturali e organizzativi. Dalla prima rilevazione risulta che sono le PMI di maggiori dimensioni a trainare la transizione ecologica. Nonostante le barriere legate ai costi da affrontare, la quasi totalità delle aziende vede la transizione ecologica come un aspetto prioritario per il proprio business ed è pronta ad investire nella formazione per aumentare le proprie competenze.

Per superare le barriere normative, tecniche, economiche e culturali

Il settore delle costruzioni è uno dei tasselli chiave per migliorare la sostenibilità del pianeta perché ha un’impronta rilevante nei consumi e nelle emissioni. Nonostante le barriere normative, tecniche, economiche e culturali, introdurre nell’edilizia un’economia di tipo circolare consente di ottenere benefici importanti non solo di tipo ambientale ma anche economico, operativo e competitivo. Per questo abbiamo portato avanti un approfondimento specifico su questo tema e abbiamo studiato il caso dell’edificio Circl di Amsterdam, per la cui costruzione sono state utilizzate parti di altri edifici in demolizione e 16mila paia di vecchi jeans come materiale isolante per i solai. Segno che una svolta non solo è possibile, ma già iniziata.

Anticipare i cambiamenti applicandoli al proprio business

Età, etnia, identità di genere, disabilità: parole che oggi hanno a che fare con i concetti di minoranza e differenza, ma su cui è fondamentale lavorare per trasformarli in inclusione e uguaglianza. Conoscere gli scenari emergenti della società ci consente di rispondere alle esigenze di un mondo in cambiamento, che ha bisogno di nuovi modelli di business per gestire al meglio risorse umane e comunicazione.

Risultati chiave dello studio

High-tech helpers

Ben 1,5 miliardi di persone con più di 65 anni nel 2050. Una sfida di progresso etico, per garantire equità sociale, accesso alle tecnologie e miglioramento della qualità della vita.

Multiculturalità

L’appartenenza etnica diventa sempre più un elemento differenziante: le abitudini nei Paesi occidentali saranno sempre più influenzate da usi multiculturali che i brand dovranno riconoscere, celebrare e valorizzare.

Identità fluide

I mondi virtuali incoraggiano la sperimentazione di molteplici identità. Per i consumatori (soprattutto Gen Z e Alpha) sarà sempre più necessario offrire prodotti ed esperienze gender inclusive, caratterizzate esclusivamente dai casi d’uso.

Disabilità e neurodiversità

Con oltre 1 miliardo di persone con disabilità e il 15-20% della popolazione mondiale in condizione di neurodiversità, i nuovi approcci progettuali devono fornire un’esperienza accessibileper tutti grazie ad architetture prive di barriere fisiche e sensoriali.
(Energia Photo by Karsten Würth on Unsplash)

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