Le dimensioni dell’incertezza stanno oggi assumendo nuove forme minacciose

L’8 settembre è stato pubblicato dall’ONU il Rapporto sullo Sviluppo Umano 2021-22. Vi leggiamo parole di notevole peso: “Viviamo in un mondo di preoccupazioni. La pandemia di Covid-19 in corso, dopo aver provocato inversioni nello sviluppo umano in quasi tutti i paesi, continua a produrre varianti in modo imprevedibile. La guerra in Ucraina e altrove ha creato più sofferenza umana. Temperature da record, incendi, tempeste e inondazioni suonano l’allarme dei sistemi planetari sempre più fuori controllo. Insieme, stanno alimentando una crisi del costo della vita avvertita in tutto il mondo, dipingendo un quadro di tempi incerti e vite instabili. L’incertezza non è nuova, ma le sue dimensioni stanno oggi assumendo nuove forme minacciose. Sta emergendo un nuovo “complesso di incertezza”, mai visto prima nella storia umana”. Ci sono però anche parole di speranza: “Ma c’è anche una promessa: un’opportunità per reimmaginare il nostro futuro, rinnovare e adattare le nostre istituzioni e creare nuove storie su chi siamo e cosa apprezziamo”.

Nella Nota mensile sull’andamento dell’Economia redatta da Istat leggiamo che l’Italia mostra una certa resilienza: il Pil ha segnato un incremento superiore alle aspettative; le vendite al dettaglio sono in state in aumento. Eppure le prospettive per i prossimi mesi mostrano un possibile ridimensionamento dei ritmi produttivi. Del resto il mercato del lavoro (Istat) ha segnato una prima flessione del numero degli occupati e i dati Excelsior Unioncamere mostrano una flessione nelle assunzioni per il prossimo trimestre di -3% rispetto ad un anno fa, dato che si fa particolarmente severo per il commercio (-33,0%), moda (-31,2%) e metallurgia (-25,6%).

L’alta inflazione non è un problema solo italiano ma diffuso a livello globale. Secondo quanto riportano le statistiche OCSE, nei paesi dell’area, a luglio, viene misurata al 10,2 %, in calo dello 0,1% rispetto al mese precedente. In Italia il dato Istat del 31 agosto dava il livello di inflazione a +8,4%. (qui) Il livello eccessivo di inflazione ha spinto la BCE ad un innalzamento dei tassi di interesse di 75 punti base e, ha spiegato la presidente Christine Lagarde in conferenza stampa, “ci aspettiamo di aumentarli ulteriormente, poiché l’inflazione continua a essere di gran lunga troppo elevata ed è probabile che si mantenga su un livello superiore al nostro obiettivo per un prolungato periodo di tempo. Questa importante misura anticipa la transizione dal livello attualmente molto accomodante dei tassi di interesse di riferimento a livelli che favoriranno un ritorno tempestivo dell’inflazione al nostro obiettivo del 2% nel medio termine”.

A proposito di inflazione si segnala l’interessante articolo sul Blog del Fondo Monetario Internazionale di Philip Barret (Qui)

Scrive Istat che a luglio, rispetto al mese precedente, tornano a crescere le vendite sia per i beni alimentari sia per quelli non alimentari, anche al netto della componente di prezzo. A livello tendenziale prosegue la divergenza tra l’andamento positivo delle vendite in valore e quello negativo dei volumi, in flessione per il secondo mese consecutivo. Tra le forme distributive, sono in crescita la grande distribuzione e il commercio elettronico, quest’ultimo in decisa ripresa dopo la flessione dello scorso mese. “La crescita congiunturale delle vendite di luglio – commenta l’Ufficio Studi di Confcommercio – non attenua le preoccupazioni sulla tenuta, nei prossimi mesi, della domanda delle famiglie. Il recupero a volume registrato nel confronto con giugno si associa, infatti, ad un ridimensionamento rispetto allo stesso mese del 2021”. (vedi QUI)

(Tempesta – immagine da Pixabay)

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