I segnali che abbiamo questa settimana dagli istituti di statistica e dagli uffici studi sono prevalentemente negativi.
€-coin
Come ad ogni inizio mese la Banca d’Italia ha pubblicato il dato relativo all’ €-coin, che fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro, e che in settembre è sceso marcatamente, dopo i cali già avvenuti nei mesi scorsi e portandosi in territorio negativo per la prima volta da settembre 2020.
L’indice PMI® by S&P Global
Male anche l’indice PMI® by S&P Global relativo al settore manifatturiero per l’Eurozona, che accelera la propria contrazione con un calo ulteriore della domanda e l’aumento della pressione sui prezzi. Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence, ha dichiarato: “La pessima combinazione del settore manifatturiero in recessione e l’incremento della pressione inflazionistica aggiungono ulteriori preoccupazioni alle previsioni dell’economia dell’eurozona”. In Italia, l’indice destagionalizzato S&P Global PMI® (Purchasing Managers’ Index®) del settore manifatturiero è rimasto pressoché invariato rispetto alla lettura di 48.0 di agosto, salendo leggermente a 48.3 in settembre.
Inflazione
Sale l’inflazione nell’area Euro, misurata da Eurostat al 10% a settembre 2022, in aumento rispetto al 9,1 di agosto. In Italia, secondo i dati Istat, nel mese di settembre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,5%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%). È necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%) per trovare una crescita dei prezzi del “carello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%). Questa volta, infatti, non sono i Beni energetici a spiegare la nuova accelerazione dell’inflazione, ma sono soprattutto i Beni alimentari.
Lavoro
Il prezzo dell’elettricità peserà ancora di più sui conti delle imprese del terziario. È quanto emerge dall’aggiornamento trimestrale delle tariffe in tutela dell’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), secondo il quale è previsto, per il quarto trimestre 2022, un notevole incremento del costo dell’energia elettrica per i consumatori, pari al 59%. “I nuovi rincari dell’energia elettrica – commenta Confcommercio – sono l’ennesimo fardello che grava sui conti delle imprese e, in una situazione oggettivamente straordinaria con un conflitto in atto e una volatilità dei prezzi mai registrata in precedenza sui mercati energetici, quest’ulteriore aumento dei costi delle forniture di energia dimostra, ancora una volta, che occorre fare di più”.
Ad agosto 2022, scrive Istat, prosegue il calo dell’occupazione registrato a luglio, ma il numero di occupati rimane superiore ai 23 milioni. Rispetto ad agosto 2021, gli occupati sono aumentati di oltre 400mila unità, in particolare tra i dipendenti a termine che, in un anno, sono cresciuti di quasi 200mila. Il tasso di occupazione e quello di disoccupazione, rispetto a luglio 2022, scendono, attestandosi al 60,0% e al 7,8% rispettivamente, mentre il tasso di inattività sale, raggiungendo il 34,8%.
Fiducia
A settembre diminuisce, fonte Istat, la fiducia di imprese e consumatori. Si stima infatti un calo deciso sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese.
Economic Outlook, Rapporto intermedio settembre 2022 dell’OCSE
Nell’Economic Outlook, Rapporto intermedio settembre 2022 dell’OCSE, si è analizzato l’alto prezzo che l’economia mondiale sta pagando per la guerra in corso in Ucraina. Con gli impatti della pandemia di COVID-19 ancora persistenti, la guerra sta trascinando al ribasso la crescita e esercitando ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi, soprattutto alimentari ed energetici. Il PIL mondiale ha ristagnato nel secondo trimestre del 2022 e la produzione è diminuita nelle economie del G20. L’inflazione elevata persiste più a lungo del previsto. In molte economie, l’inflazione nella prima metà del 2022 è stata al massimo dagli anni ’80. Con i recenti indicatori che stanno prendendo una brutta piega, le prospettive economiche globali si sono oscurate.
World Economic Forum – Chief Economists Outlook
Gli esperti economisti del World Economic Forum, nell’ambito del Chief Economists Outlook, hanno analizzato la situazione attuale cercando di rispondere al quesito “Si va verso una recessione globale?” La risposta è che il rischio di andare in contro ad una “tempesta perfetta” si potrebbe concretizzare. Ma molti sono gli aspetti da tenere in considerazione.