Gli aumenti dei costi dell’energia e del cibo stanno erodendo il potere d’acquisto delle famiglie

INFLAZIONE

A settembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). L’Istat conferma dunque la stima preliminare dell’inflazione. Commenta poi l’Istituto di statistica che si deve risalire ad agosto 1983 (quando fu pari a +11,0%) per trovare una crescita dei prezzi del “carrello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+10,9%). Non sono, infatti, i Beni energetici a spiegare (se non per le conseguenze che la loro crescita così ampia ha innescato) la nuova accelerazione dell’inflazione, ma soprattutto i Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) seguiti dai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, in un quadro di crescenti e diffuse tensioni inflazionistiche. La crescita dei prezzi al consumo accelera per tutti i gruppi di famiglie, ma il differenziale inflazionistico tra le famiglie meno abbienti e quelle con maggiore capacità di spesa continua ad ampliarsi.

Confcommercio, nella sua “Congiuntura” di questo mese, stima che l’inflazione potrebbe raggiungere il 10% ad ottobre e Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, ritiene che siano più concreti “i rischi di recessione per molti Paesi, soprattutto quelli più esposti dal punto di vista energetico che potrebbero risentire di eventuali razionamenti conseguenti al calo delle forniture”.

IL CARO ENERGIA

Sarà compito del governo che verrà dare risposte che contrastino il momento così difficile che si sta attraversando. Intervenendo alla trasmissione giornalistica “Mezz’Ora in più”, su Rai Tre, il presidente di Confindustria Bonomi ha detto che oggi il vicolo è molto stretto ed è per questo che tutte le risorse a disposizione devono essere concentrate per affrontare l’emergenza del caro energia, che colpisce famiglie e imprese. Dobbiamo salvare l’industria – ha detto – perché senza l’industria non c’è l’Italia. Poi ci sarà tempo per il resto, come la flat tax o altro. (Vedi QUI)

ECONOMIA MONDIALE

Nell’intervento del Governatore Ignazio Visco al Development Committee di Washington leggiamo che le ultime previsioni indicano un marcato rallentamento dell’economia mondiale, poiché gli aumenti dei costi dell’energia e del cibo stanno erodendo il potere d’acquisto delle famiglie, rallentando gli investimenti, aumentando l’incertezza e minando la fiducia e costringendo le banche centrali a inasprire le politiche monetarie per frenare la crescita dei prezzi al consumo.

Lagarde, BCE, alla quarantaseiesima riunione del Comitato monetario e finanziario internazionale ha detto che lo slancio della crescita globale è rallentato poiché i prezzi elevati dell’energia e l’incertezza geopolitica si ripercuotono sull’attività economica.

ECONOMIA ITALIANA

Rispetto alle proiezioni pubblicate nel Bollettino economico di luglio, scrive Banca d’Italia, la crescita del prodotto è rivista leggermente al rialzo nel 2022 e al ribasso nei due anni successivi, per un punto percentuale nel 2023 e tre decimi di punto nel 2024.
Nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana di Istat è riportato che in Italia, al deciso miglioramento del Pil nel secondo trimestre, si è accompagnato ad agosto il rimbalzo congiunturale della produzione industriale. Qualora l’indice a settembre assumesse lo stesso valore di agosto, nel terzo trimestre si registrerebbe un modesto aumento congiunturale.

LAVORO

I dati Unioncamere certificano che saranno 27mila in meno le assunzioni rispetto allo stesso periodo di un anno fa.Infatti, le prospettive meno favorevoli, in ragione del rallentamento dell’economia globale ed europea legato principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica, pesano maggiormente sui programmi di assunzione delle imprese del manifatturiero, del commercio e dei servizi alle imprese.

AUTOMOTIVE

Al “Next Mobility Exhibition” (NME), il nuovo evento dedicato alla transizione ecologica del settore automotive e all’evoluzione della mobilità, si è tenuto “Pensare il modo differente per muoversi in modo intelligente”. Un appuntamento organizzato da Federmotorizzazione e Confcommercio Mobilità. Nonostante le tante iniziative, si è detto, permangono reali ostacoli alla transizione ecologica. Secondo i dati di Format Research, illustrati dal Presidente Pierluigi Ascani, sia per le imprese che per i cittadini sono i costi eccessivi e la mancanza di infrastrutture a frenare il passaggio.

(carrello spesa Foto da Pixabay)

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