L’Italia ha un nuovo esecutivo e per la prima volta nella sua storia a guidarlo è una donna, Giorgia Meloni, fondatrice di Fratelli d’Italia, il partito risultato prima forza politica del Paese.
Si dovranno in questi giorni compiere alcuni passi fondamentali per l’avvio ordinario dell’attività di governo, tra questi la votazione della fiducia alla Camera e al Senato, il 25 e il 26 ottobre. Sul “tavolo dei lavori” aspettano già l’integrazione della NADEF e il DPB, Documento Programmatico di Bilancio, fondamentale per la legge di bilancio da approvare entro il 31 dicembre. Ma la questione più scottante e di maggiore urgenza, la vera priorità per il nuovo Governo è la questione del caro energia, che tanto pesa su famiglie e imprese: allo studio un nuovo intervento per estendere fino a fine anno tutto il pacchetto attuale degli sconti.
Il costo dell’energia
Secondo i dati Unioncamere, nel quarto trimestre 2022, il costo dell’energia elettrica a carico di alcuni profili tipo di piccole imprese italiane (negozio di ortofrutta, bar, parrucchiere, ecc.), registrerà un aumento medio pari al 60,1% rispetto al precedente trimestre e dell’111,7% rispetto allo stesso trimestre del 2021.
Un periodo di difficili sfide
Certamente le sfide che attendono il Paese sono complesse e difficili, condizionate dalle tensioni internazionali, in un momento storico che non è esagerato definire drammatico, con la terribile guerra, all’interno dei confini Europei.
In aumento le difficoltà per l’economia italiana
Nella nota sulla congiuntura di ottobre, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio scrive che le difficoltà per l’economia italiana stanno aumentando su più fronti: il PIL potrebbe essere sceso in territorio leggermente negativo già nel terzo trimestre, mentre l’inflazione continua a salire e l’incertezza di famiglie e imprese ha ripreso a intensificarsi. Il tutto, in un contesto internazionale sempre più complicato, nel quale l’impatto della guerra in Ucraina si aggrava di mese in mese con il protrarsi delle ostilità e rischia di compromettere le prospettive di crescita dell’economia mondiale.
Contesto internazionale debole
La Banca d’Italia nel Bollettino Economico N° 4 riporta che nel terzo trimestre l’economia mondiale ha continuato a risentire dell’inflazione eccezionalmente alta, del peggioramento delle condizioni finanziarie, dell’incertezza legata al conflitto in Ucraina, della debolezza dell’attività in Cina e, in misura minore rispetto all’inizio dell’anno, delle difficoltà di approvvigionamento lungo le catene del valore.
In Europa un mix tossico di inflazione e debole crescita
Secondo quanto riportato su sito del Fondo Monetario Internazionale, le autorità devono inasprire le politiche macroeconomiche per ridurre l’inflazione, aiutando nel contempo le famiglie vulnerabili e le imprese redditizie a far fronte alla crisi energetica. Inoltre, questo inverno, più della metà dei paesi dell’area dell’euro sperimenterà recessioni tecniche, con almeno due trimestri consecutivi di contrazione della produzione. E l’inflazione potrebbe rimanere significativamente alta: a circa il 6% e il 12%, rispettivamente, nelle economie europee avanzate ed emergenti.
La contrazione dell’Eurozona
I dati di S&P GLOBAL PMI® sono anch’essi molto severi: l’Indice destagionalizzato S&P Global PMI Composito della Produzione dell’Eurozona di ottobre è diminuito da 48,1 di settembre a 47,1 di ottobre. Salgono dunque a quattro i mesi consecutivi in cui l’indice PMI registra un valore inferiore alla soglia di non cambiamento di 50, segnalando una contrazione. Considerato il calo maggiore della produzione e il peggioramento della domanda osservato ad ottobre, l’economia dell’eurozona pare sia destinata a contrarsi durante il quarto trimestre – viene commentato -… se l’aumento del costo della vita resta la causa principale del rallentamento economico, la crisi energetica dell’eurozona rimane la preoccupazione principale e un freno per l’attività, specialmente nei settori ad alta intensità energetica.
Uno sguardo al Terziario di Treviso
L’Osservatorio congiunturale della Confcommercio Provinciale di Treviso e di Banca Prealpi SanBiagio è il Report, realizzato dall’Istituto nazionale di ricerche Format Research, diretto da Pierluigi Ascani che lo ha presentato il 21 ottobre scorso. Tra i punti principali leggiamo che peggiora leggermente il clima di fiducia delle imprese del terziario di Treviso nel terzo trimestre del 2022. Scende anche la fiducia delle imprese con riferimento all’andamento della propria attività economica, ma è in leggera risalita la previsione per dicembre in vista delle prossime festività natalizie. Rimane molto negativo l’indicatore relativo ai prezzi praticati dai fornitori. Cala di sei punti in un trimestre la percentuale di imprese che hanno richiesto credito.