31 gennaio 2023
L’inflazione globale scenderà nel 2023 e nel 2024 a causa di una crescita economica scadente
Si prevede che la crescita globale diminuirà da una stima del 3,4% nel 2022 al 2,9% nel 2023, per poi salire al 3,1% nel 2024. La previsione per il 2023 è di 0,2 punti percentuali superiore a quella prevista nel World Economic Outlook (WEO) dell’ottobre 2022, ma inferiore la media storica (2000-19) del 3,8%. L’aumento dei tassi della banca centrale per combattere l’inflazione e la guerra della Russia in Ucraina continuano a pesare sull’attività economica. La rapida diffusione del COVID-19 in Cina ha frenato la crescita nel 2022, ma la recente riapertura ha spianato la strada a una ripresa più rapida del previsto. L’inflazione globale dovrebbe scendere dall’8,8% nel 2022 al 6,6% nel 2023 e al 4,3% nel 2024, ancora al di sopra dei livelli pre-pandemia (2017-19) di circa il 3,5%.
Il saldo dei rischi rimane inclinato verso il basso, ma i rischi avversi si sono moderati dal WEO dell’ottobre 2022. Al rialzo, sono plausibili una spinta più forte dalla domanda repressa in numerose economie o un calo più rapido dell’inflazione. Al ribasso, i gravi problemi di salute in Cina potrebbero frenare la ripresa, la guerra della Russia in Ucraina potrebbe intensificarsi e i costi di finanziamento globali più ridotti potrebbero peggiorare il disagio del debito. I mercati finanziari potrebbero anche improvvisamente riprezzare in risposta a notizie sfavorevoli sull’inflazione, mentre un’ulteriore frammentazione geopolitica potrebbe ostacolare il progresso economico.
Priorità delle economie è il raggiungimento della disinflazione.
Nella maggior parte delle economie, nel mezzo della crisi del costo della vita, la priorità resta il raggiungimento di una disinflazione duratura. Con condizioni monetarie più restrittive e una crescita inferiore che potrebbero incidere sulla stabilità finanziaria e del debito, è necessario utilizzare strumenti macroprudenziali e rafforzare i quadri di ristrutturazione del debito. L’accelerazione delle vaccinazioni contro il COVID-19 in Cina salvaguarderebbe la ripresa, con ricadute transfrontaliere positive. Il sostegno fiscale dovrebbe essere più mirato a coloro che sono più colpiti dai prezzi elevati dei prodotti alimentari e dell’energia e le misure di sgravio fiscale su vasta scala dovrebbero essere ritirate. Una cooperazione multilaterale più forte è essenziale per preservare i vantaggi del sistema multilaterale basato su regole e per mitigare i cambiamenti climatici limitando le emissioni e aumentando gli investimenti verdi.
Alzate le stime per l’Italia
Per quanto riguarda il nostro Paese, il Fondo monetario ha rivisto al rialzo le stime del 2022 e la previsione per il 2023. Lo scorso anno la stima era al 3,2%, ora rivista al 3,9%; per il 2023, FMI prevede ora una crescita dello 0,6%, contro una contrazione dello 0,2% prevista a ottobre.