24 febbraio 2023
Di Oscar Arce, Gerrit Koester and Christiane Nickel
Un anno fa la Russia ha iniziato la sua ingiustificata invasione dell’Ucraina. Questo è stato un momento di svolta per l’Europa. La BCE è al fianco del popolo ucraino che sta subendo gravi perdite di vite umane e distruzioni materiali causate dagli attacchi della Russia alle città e alle infrastrutture. Come primo post di una serie, questa voce si concentra sugli effetti economici della guerra al di fuori dell’Ucraina.
Un enorme shock per l’economia globale
La guerra ha innescato un enorme shock per l’economia globale, in particolare per i mercati dell’energia e del cibo, comprimendo l’offerta e spingendo i prezzi a livelli senza precedenti. Rispetto ad altre regioni economiche, l’area dell’euro è stata particolarmente vulnerabile alle conseguenze economiche dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Ciò è dovuto principalmente al fatto che l’area dell’euro dipende fortemente dalle importazioni di energia, che nel 2020 rappresentavano più della metà del consumo energetico dell’area dell’euro. Inoltre, la Russia era un fornitore di energia chiave per l’area dell’euro prima della guerra.
Anche la Russia e l’Ucraina hanno svolto un ruolo importante nelle importazioni di prodotti alimentari e fertilizzanti nell’area dell’euro prima dell’inizio dell’invasione russa.
Più in generale, l’area dell’euro è un’economia molto aperta, il che la rende vulnerabile alle perturbazioni dei mercati globali e delle catene del valore.
La guerra si è aggiunta pesantemente alle pressioni inflazionistiche accumulatesi nell’area dell’euro durante la ripresa post-pandemia e ha spinto verso l’alto i prezzi al consumo, in particolare per l’energia e il cibo.
L’inflazione complessiva è aumentata dallo 0,3% nel 2020 al 2,6% nel 2021 e poi all’8,4% nel 2022 (grafico 1a). L’inflazione energetica e alimentare ha rappresentato oltre i due terzi di questa inflazione record nel 2022. …