Si chiude con un certo ottimismo il 2022 del terziario torinese.
La nostra indagine trimestrale presentata oggi alla stampa evidenzia un miglioramento nel clima di fiducia delle imprese: si passa da un indice pari a 23 dello scorso trimetre a 42. Stesso movimento per la fiducia al destino della propria attività: da 41 al 47 con tendenza a crescere anche in questo inizio di 2023.
“Chiudiamo un anno che era apparso estremamente difficoltoso, ma il dato che emerge è di tenuta delle imprese. Ne dimostra la forza, nonostante il Covid, la Guerra, il costo dell’energia e l’inflazione”, commenta la presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Maria Luisa Coppa. “Merito anche del turismo, ma soprattutto di una voglia di resistere che è ammirevole. C’è stata anche una spinta a modificare gusti e comportamenti: una ritrovata voglia di socialità che ha spinto soprattutto i settori del food e dei viaggi. Ma ci sono anche settori che continuano a segnare il passo, su tutti i beni durevoli e l’abbigliamento. Segno che sono cambiati i valori di riferimento. Ma il cambio dei gusti dei consumatori è anche legato alla sostenibilità e principi di rispetto dell’ambiente”.
Ci sono state molte richieste di credito, il 20% delle quali per investimenti, ma la difficoltà di accesso al credito rischia di limitare la ripresa economica. Inoltre, il 64% delle imprese di pubblici esercizi e commercio al dettaglio ha notato cambiamenti significativi nelle abitudini dei consumatori, con una riduzione degli acquisti e del volume di spesa, ma un aumento delle consegne a domicilio, degli acquisti online e dell’utilizzo dei social come mezzo di contatto diretto con l’impresa.