22 marzo 2023

Il Governatore Visco tiene un’audizione sulle attività svolte dalla Banca d’Italia davanti alla VI Commissione della Camera dei Deputati (Finanze) presso la Sala del Mappamondo.

Le funzioni della Banca d’Italia e la sua autonomia sono disciplinate dalla legge

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

ringrazio la Commissione VI della Camera dei Deputati per questo invito, che mi dà modo di illustrare i compiti che la Banca svolge a livello nazionale e internazionale, non sempre di immediata percezione e riconoscibilità da parte della pubblica opinione.

Premetto che per più approfonditi dettagli rinvio alle pubblicazioni “La Banca d’Italia. Funzioni e obiettivi”, che è stata inviata a ciascun membro di questa Commissione, e alla “Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia”, che annualmente trasmettiamo al Parlamento in ossequio a un obbligo di legge.

Le funzioni della Banca d’Italia e la sua autonomia sono disciplinate dalla legge, incluse norme europee, e su esse non incide la struttura societaria di tipo privatistico che la contraddistingue sin dalle sue origini.

Tanto i partecipanti al capitale quanto il Consiglio superiore, che esercita funzioni di controllo sull’andamento della gestione, non possono intervenire né intervengono in alcun modo sulle decisioni relative alle attività istituzionali, di competenza esclusiva del Governatore e del Direttorio.

Per effetto della riforma del 2013, il capitale (pari a 7,5 miliardi) è oggi detenuto da 173 partecipanti tra banche, assicurazioni, enti e istituti di previdenza, fondazioni di matrice bancaria e fondi pensione.

È stato introdotto un limite al possesso individuale delle quote (portato al 5 per cento del capitale dall’iniziale 3), oltre il quale sono esclusi il diritto al dividendo e quello di voto.

L’assegnazione del dividendo ai partecipanti è commisurata non all’utile dell’esercizio ma al solo capitale entro una misura massima del 6 per cento, che si ragguaglia quindi a 450 mln. Da alcuni anni i dividendi sono stati complessivamente pari a 340 mln ed è stata alimentata una posta speciale per la loro stabilizzazione che potrà raggiungere al massimo 450 mln. Al netto del dividendo corrisposto ai partecipanti, l’utile viene destinato al rafforzamento patrimoniale e per la parte rimanente allo Stato.

Questo assetto consente alla Banca di esercitare le proprie funzioni nel pieno rispetto dei principi di indipendenza istituzionale, funzionale e personale sanciti dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea disponendo di risorse finanziarie adeguate.

L’indipendenza non può prescindere dalla trasparenza e dall’accountability.

Sentiamo come nostro dovere rendere costantemente conto del nostro operato al Parlamento e al Governo, non solo tramite i canali normativamente previsti come la Relazione sulla gestione e sull’attività dell’Istituto2, ma anche tramite audizioni e in altre forme.

Non meno importante è dar conto della nostra attività al pubblico in generale, cosa che facciamo con la Relazione annuale e le Considerazioni finali del Governatore3 e con numerose altre pubblicazioni e interventi.

Tutto ciò è disponibile nel nostro sito web4, con il quale, insieme con altre forme di comunicazione, ci sforziamo altresì a spiegare motivazioni e finalità delle azioni che conduciamo.

La Banca d’Italia concorre alle decisioni di politica monetaria

La Banca d’Italia concorre alle decisioni di politica monetaria dell’Eurosistema, assunte dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), del quale il Governatore è membro, in attuazione del mandato statutario della Banca.

Come è noto, l’obiettivo primario della politica monetaria è la stabilità dei prezzi; operativamente, il Consiglio ha precisato che esso si concretizza nel conseguimento di un tasso di inflazione del 2 per cento nel medio termine.

Negli anni passati la BCE ha messo in atto una politica monetaria eccezionalmente accomodante

Per conseguire questo obiettivo scongiurando i rischi di deflazione allora prevalenti, negli anni passati la BCE ha messo in atto una politica monetaria eccezionalmente accomodante, abbassando i tassi ufficiali di interesse fino a livelli, negativi, senza precedenti, e attuando una straordinaria espansione monetaria; questa politica è stata ulteriormente adattata per fronteggiare le conseguenze straordinarie dell’emergenza pandemica5.

Dall’anno scorso i rischi relativi alla stabilità dei prezzi hanno mutato segno.

Far fronte alle rinnovate pressioni inflazionistiche

La politica monetaria sta perciò venendo progressivamente riorientata per far fronte alle rinnovate pressioni inflazionistiche. Gli acquisti netti di titoli sono stati ridotti fino a interromperli completamente nello scorso mese di luglio e a prevedere, a partire da questo mese, il reinvestimento solo parziale di quelli in scadenza; i tassi ufficiali sono stati alzati a più riprese a partire dal 27 luglio 2022, fino all’ultimo aumento deciso qualche giorno fa.

La normalizzazione della politica monetaria viene accompagnata da misure intese a garantire il mantenimento della stabilità dei mercati.

Per contrastare il riemergere di ingiustificate e disordinate frammentazioni nel mercato dei capitali lungo i confini nazionali è stato definito un nuovo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI), che si aggiunge alla flessibilità prevista nel reinvestimento alla scadenza dei titoli acquistati in risposta all’emergenza pandemica.

La politica monetaria decisa collettivamente dal Consiglio direttivo della BCE viene poi attuata in concreto dalle banche centrali nazionali (BCN) dell’Eurosistema, nel nostro paese dalla Banca d’Italia.

È il nostro Istituto che provvede di fatto alla conduzione quotidiana, sul mercato e nei rapporti con gli operatori, delle operazioni di rifinanziamento degli intermediari bancari, alla gestione delle connesse garanzie e agli acquisti di titoli nell’ambito dei vari programmi, con autonomia tecnica e operativa nell’ambito di criteri comuni.

Tanto nella preparazione quanto nell’attuazione delle decisioni del Consiglio direttivo siamo continuamente impegnati nei lavori di numerosi Comitati, gruppi di lavoro e unità operative (o task forces).

L’Eurosistema ha riconosciuto l’impatto dei rischi derivanti dal cambiamento climatico

Nell’ambito di una più generale revisione della strategia di politica monetaria, resa nota nel luglio del 2021, l’Eurosistema ha riconosciuto l’impatto dei rischi derivanti dal cambiamento climatico e avviato uno specifico piano d’azione per integrarli nell’assetto della politica monetaria.

ESG

La Banca d’Italia aveva incorporato già due anni prima i cosiddetti fattori ESG (ambientali, sociali e di governo societario) nella gestione dei propri portafogli aventi finalità diverse dalla politica monetaria e nel 2021 ha pubblicato la Carta degli investimenti sostenibili, a cui ha fatto seguito lo scorso anno il primo Rapporto sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici.

 

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