31 marzo 2023

Dalla Relazione del Governatore all’Assemblea ordinaria dei Partecipanti del 31 marzo 2023

Il prossimo mese di novembre lascerò la guida dell’Istituto

Quella odierna è l’ultima Assemblea che presiedo come Governatore; il prossimo mese di novembre lascerò la guida dell’Istituto, nel quale feci ingresso nel 1972.

Nei dodici, intensi, anni da me vissuti al vertice della Banca, importanti cambiamenti sono intervenuti nell’esercizio delle funzioni dell’Istituto, nuovi compiti gli sono stati assegnati, ne sono cresciute le responsabilità; la sua proiezione europea è notevolmente aumentata. Il confronto di idee e la condivisione delle decisioni nell’ambito della BCE, che sono stati i tratti qualificanti della politica monetaria dopo la nascita dell’euro, lo sono divenuti anche nel campo della supervisione bancaria con l’istituzione del Meccanismo di vigilanza unico, a partire dal novembre del 2014.

Sono passati 130 anni dalla fondazione di questo Istituto; il mondo che lo circonda ha vissuto cambiamenti straordinari; ma è mia profonda convinzione che la Banca d’Italia abbia sempre saputo tenere il passo della storia.

La Banca si è dimostrata preparata

Anche negli ultimi dodici, difficili, anni – lo dico con meditato orgoglio, a nome di tutto il personale e del Direttorio attuale, ricordando con gratitudine l’impegno delle altre sette persone che del Direttorio hanno fatto parte – la Banca si è mostrata preparata di fronte ai nuovi assetti istituzionali, al progresso tecnologico, alle mutate esigenze dei cittadini.

Sono stati assicurati, con efficacia e senza cedimenti, tutti i servizi essenziali alla collettività anche nelle fasi più acute della pandemia.

L’azione dell’Istituto, che ha coniugato il rigoroso esercizio dei compiti istituzionali con la massima attenzione ai costi, ha modellato i bilanci via via sottoposti a questa Assemblea in termini di dimensione, composizione e risultati.

Quello dell’esercizio appena chiuso, che oggi vi presento, continua a mostrare la solidità della Banca, a confermare la validità delle decisioni assunte in passato in materia di accantonamenti prudenziali, a testimoniare la capacità dell’istituzione di adempiere alle proprie funzioni con risorse adeguate e in piena indipendenza e trasparenza.

(Banca d’italia foto F Ascani Format Research)

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