La situazione dei fenomeni criminali nella capitale
Confcommercio Roma ha analizzato la situazione dei fenomeni criminali nella capitale. Lo ha fatto con l’indagine “Legalità ci piace!” che è stata eseguita da Format Research tra il 17 febbraio e il 3 marzo di quest’anno.
Risulta che è aumentato il livello di insicurezza dei commercianti Romani rispetto al 2022. l’88,6% ha così investito in misure di protezione con sistemi di videosorveglianza ed allarmi antifurto.
Il 56% delle aziende commerciali ritiene che la criminalità sia aumentata anche a causa delle difficoltà economiche causate dalla pandemia, dalla guerra, dall’aumento dei prezzi dell’energia e dall’inflazione.
Confrontando i dati sulla criminalità a livello nazionale con quelli del centro Italia e della Capitale, si evidenzia un diffuso senso di insicurezza tra molti imprenditori.
L’11,9% di loro ha riscontrato un peggioramento rispetto all’anno precedente, un numero superiore alla media nazionale del 10,3% e a quella del centro del paese (7,9%).
L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior crescita, secondo il 28,9% dei negozianti, un numero più elevato rispetto alla media nazionale del 25,9%.
Anche il dato sull’aumento dei furti è accentuato (25,6% rispetto al dato nazionale del 19,8% e a quello del centro, 19%). Inoltre, il 17,7% degli imprenditori di Roma ha ricevuto notizie dirette di fenomeni di usura o estorsione nella propria zona, ma questo numero è inferiore alla media nazionale del 21,4%.
La maggior parte degli imprenditori, ovvero il 63,4%, ritiene che l’usura e il racket andrebbero denunciati, mentre il 28,3% non saprebbe cosa fare.
Secondo il presidente di Confcommercio Roma, Pier Andrea Chevallard, i fenomeni criminali, soprattutto l’usura, trovano terreno fertile nelle crisi personali e sociali, come quelli causati dalla pandemia, dalla crisi dei costi energetici, dall’inflazione e dal ribaltamento dei mercati finanziari. Tali situazioni rappresentano un vero e proprio volano per l’usura.