L’inflazione complessiva su base annua nei paesi OCSE misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) è scesa al 7,7% a marzo 2023, in calo rispetto all’8,8% di gennaio, con 34 paesi membri su 38 che hanno registrato cali. Türkiye, Ungheria e Lettonia hanno registrato i tassi di inflazione più elevati (rispettivamente 50,5%, 25,2% e 17,3%), mentre Svizzera, Giappone e Spagna hanno registrato i tassi più bassi (rispettivamente 2,9%, 3,2% e 3,3%).
L’inflazione energetica è scesa bruscamente all’1,3% a marzo dall’11,9% di febbraio, riflettendo il forte aumento registrato a marzo 2022 (ovvero l'”effetto base”), mentre l’inflazione alimentare è diminuita per il quarto mese consecutivo. L’inflazione OCSE al netto di alimentari ed energia è rimasta sostanzialmente stabile al 7,2% a marzo.
Tutti i paesi del G7 hanno registrato un calo dell’inflazione complessiva, con un’inflazione complessiva del G7 scesa al 5,4% (rispetto al 6,4% di febbraio). Il Regno Unito e il Giappone hanno registrato i tassi di inflazione più alti e più bassi, rispettivamente all’8,9% e al 3,2%.