Ripartenza economica italiana e sfide internazionali
L’economia italiana dimostra resistenza agli shock e affronta le sfide della ripartenza. Il contesto internazionale è complesso, con tensioni geopolitiche e rischi di instabilità finanziaria globale. Il commercio mondiale decelera e le attività economiche si contraggono, con differenze tra paesi emergenti e avanzati.
Crescita economica italiana nel 2022
L’Italia supera i livelli pre-crisi pandemica nel 2022. Il PIL cresce dell’1% rispetto al 2019, in linea con la Francia e superiore a Germania e Spagna. La crescita è sostenuta dalla domanda interna, mentre la componente estera netta e le scorte hanno un impatto negativo. I consumi delle famiglie e gli investimenti contribuiscono alla crescita del PIL, con incrementi diffusi tra i settori.
Dinamismo dell’economia italiana nel 2023
L’economia italiana mostra dinamismo rispetto all’area dell’euro nel primo trimestre del 2023. Il PIL aumenta dello 0,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2022, superando la media dell’area dell’euro. La ripresa coinvolge diversi settori, sia nell’industria che nei servizi. I dati sul commercio estero e le indagini sulla fiducia mostrano segnali promettenti. La fiducia dei consumatori si riprende più velocemente rispetto alle imprese.
Quadro occupazionale favorevole
Il tasso di occupazione aumenta nel primo trimestre, raggiungendo livelli massimi storici. Gli occupati aumentano, mentre gli inattivi diminuiscono e la disoccupazione subisce un modesto incremento. Il tasso di disoccupazione si attesta al 7,8%. Le imprese segnalano un elevato numero di posti vacanti, soprattutto nel settore delle costruzioni e dei servizi, confermando una prospettiva positiva del mercato del lavoro.
Segnali contrastanti sull’inflazione
La ripresa delle attività produttive non si accompagna a un rapido rientro dell’inflazione. I prezzi al consumo aumentano ad aprile, soprattutto a causa della ripresa dei prezzi dei beni energetici. L’inflazione acquisita per il 2023 è del 5,4% per l’indice generale e del 4,6% per la componente di fondo. Tuttavia, i prezzi alla produzione mostrano una correzione a marzo, con un rallentamento del tasso di crescita.
Ripresa economica e stime di crescita
La ripresa del PIL nel primo trimestre supporta le stime macroeconomiche contenute nel DEF. La crescita per il 2023 è rivista al rialzo all’1%, superiore alle previsioni della Commissione europea e del FMI. Nel quadro programmatico, si prevede un rafforzamento della crescita nel 2024 (1,5%) seguito da un affievolimento nei due anni successivi. La domanda interna guida la crescita, mentre le esportazioni nette hanno un contributo marginale. Tuttavia, il differenziale di sviluppo tra l’Italia e l’area dell’euro tornerebbe a essere negativo dopo il biennio positivo.