16 giugno 2023

Le proiezioni macroeconomiche per il complesso dell’area dell’euro vengono rese note sul sito della Banca centrale europea in marzo, giugno, settembre e dicembre di ogni anno. A giugno e dicembre tali proiezioni sono formulate dagli esperti delle banche centrali nazionali dell’Eurosistema, sulla base di ipotesi comuni e in collaborazione con lo staff della BCE. La Banca d’Italia diffonde con cadenza semestrale (nei mesi di giugno e dicembre) una breve nota di commento delle proiezioni macroeconomiche per l’Italia.

La crescita del PIL è rivista al rialzo nel 2023

Il PIL, dopo la forte ripresa nel primo trimestre del 2023 (0,6 per cento), si espanderebbe in misura contenuta nel resto del triennio di previsione, frenato dagli effetti del peggioramento delle condizioni di finanziamento. In media d’anno il prodotto aumenterebbe dell’1,3 per cento nel 2023, dell’1,0 nel 2024 e dell’1,1 nel 2025.

Rispetto alle proiezioni pubblicate in gennaio, la crescita del PIL è rivista al rialzo nel 2023, grazie a un andamento migliore delle attese nel primo trimestre, e al ribasso nel biennio 2024-25, principalmente per via di un più forte deterioramento delle condizioni finanziarie.

I consumi delle famiglie, dopo la caduta registrata alla fine dello scorso anno, si espanderebbero in misura contenuta nel triennio di previsione, a ritmi simili a quelli del prodotto.

Gli investimenti rallenterebbero marcatamente, frenati nel settore privato dal rialzo dei costi di finanziamento e da condizioni più rigide di accesso al credito; per contro, aumenterebbe l’impulso derivante dalla componente pubblica, grazie agli interventi del PNRR.

La spesa in costruzioni residenziali aumenterebbe ancora nell’anno in corso, beneficiando di alcune residue misure di sostegno al settore, per poi ristagnare nel biennio successivo.

Le esportazioni si espanderebbero a tassi contenuti nel corso del triennio, in linea con l’andamento della domanda estera.

Le importazioni crescerebbero in misura inferiore, per via della debolezza della domanda per investimenti in beni strumentali, caratterizzati da un elevato contenuto di prodotti importati.

Il contributo alla crescita del prodotto ascrivibile alla domanda estera netta rimarrebbe positivo nel triennio di previsione.

Nel mercato del lavoro, il numero di ore lavorate, aumentate in misura significativa nel primo trimestre, continuerebbe a crescere nel resto del triennio 2023-25 a ritmi inferiori a quelli del prodotto; il numero di occupati aumenterebbe in misura più contenuta.

Il tasso di disoccupazione scenderebbe leggermente portandosi in prossimità del 7,5 per cento nel 2025.

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati fanno uso di cookie necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy. Per saperne di più o per revocare il consenso relativamente a uno o tutti i cookie, fai riferimento alla Privacy e Cookie policy. Cliccando su "Accetta" dichiari di accettare l’utilizzo di cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi