Le analisi sui trend degli ultimi 10 anni di Porti, Shipping e Logistica
HIGHLIGHTS del Rapporto
Le previsioni
Previsioni positive: il commercio marittimo globale aumenterà dell’1,8% nel 2023 portandosi a 12,2 miliardi di tonnellate per poi crescere ancora del 3,1% al 2024. Esso vale circa il 12% del PIL globale.
Asia sempre protagonista.
Dei primi 20 porti container mondiali, che nel 2022 hanno movimentato 383 milioni di TEU (44% del totale mondiale) 8 sono cinesi e altri 6 asiatici.
I noli.
Sono tornati quasi in linea con i valori pre-pandemia. Lo Shanghai Containerized Freight Index (SCFI), dopo aver sfondato il picco storico dei 5.000 punti a gennaio 2022, è sceso sotto quota 1.000 a giugno 2023.
I settori performanti
I settori performanti: in pieno rilancio il settore delle navi Car Carrier (proxy del mercato automotive). Il commercio mondiale di autoveicoli via mare crescerà dell’8% nel 2023 (+3% sul 2019). Le Car carrier ordinate nel 2022 sono 90 contro le 38 del 2021.
Il segmento container. I primi 10 top carrier del mondo hanno una quota di mercato dell’84% (nel 2012 tale quota era pari al 64%); i primi 4 controllano più della metà della capacità di trasporto globale di container: 58%.
Gigantismo navale. Prosegue la corsa; la flotta di containership di dimensioni superiori ai 15mila TEU, si stima aumenterà del 26%, del 22% e del 12% rispettivamente nel 2023, 2024 e 2025.
Cresce la regionalizzazione delle rotte. La crescita nel primo semestre del 2023, delle rotte intraregionali del 5,6% in confronto allo stesso periodo del 2022, rispetto alla riduzione delle rotte deep-sea Est-West del 3%, conferma la tendenza della regionalizzazione dello shipping.
Mediterraneo sempre più centrale con la spinta di Suez. Oltre 23.400 navi transitate nel 2022, ed entrate per l’Egitto pari a 8 miliardi di dollari (+ 25% rispetto al 2021).
Suez è anche un importante chokepoint nel commercio alimentare: vi transitano il 14,6% delle importazioni mondiali di cereali e il 14,5% delle importazioni mondiali di fertilizzanti.
Avanzano gli Alternative Fuels.
il 47,7% di tutti gli ordini nei cantieri (in termini di stazza GT) a luglio 2023 è relativo a navi che utilizzano combustibili alternativi (nel 2017 questa quota era solo del 10,7%). Le navi GNL rappresentano il 39%; quelle a metanolo il 5,4%.
Digitalizzazione sempre più spinta.
Il mercato globale della digitalizzazione marittima è stato stimato in 157,4 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede che raggiungerà i 423,4 miliardi di dollari entro il 2031, con una crescita del 10,7% dal 2022 al 2031
I porti italiani guidano il Paese verso i mercati internazionali.
In Italia circa il 40% degli scambi di import-export avviene via mare per 377 miliardi di euro a fine 2022 con un aumento del 66% nel decennio.
Ro-Ro eccellenza italiana.
Il settore è stato durante gli ultimi anni il settore più resiliente e dinamico. A partire dal 2013 è cresciuto di circa il 55% (contro una crescita del totale delle merci di circa il 7%).
Porti HUB Energetici.
La spinta verso la transizione ecologica e l’utilizzo di fonti alternative, contribuirà in futuro a ridurre la domanda di prodotti petroliferi a vantaggio di forme green.
Per il nostro paese molte delle iniziative devono tener conto dell’attività dei porti che possono diventare dei veri e propri “hub energetici” per lo stoccaggio e/o produzione di GNL, biocarburanti, idrogeno.
Si stimano 5 anni per fare dell’Italia il ponte Mediterraneo del gas attraverso 7 rigassificatori in prossimità dei porti e 5 gasdotti da sud volti a far transitare circa 50 miliardi di metri cubi di GNL e fino a 90 miliardi di gas (a pieno regime) per un totale di 140 mld.
Mezzogiorno e Mare elementi indissolubili.
Un contributo al traffico merci pari al 46% del totale Italia pari a 226milioni di tonnellate.
L’import-export via mare del Mezzogiorno sul totale del traffico dell’area è pari al 69% contro una quota quasi del 40% dell’Italia. Nel 2022 ha raggiunto 84,4 miliardi di euro con un balzo del 41% sull’anno precedente; si tratta di una performance anche superiore all’Italia (37,6%).
I porti del Mezzogiorno giocano un ruolo chiave sul comparto “Energy” (petrolio greggio e raffinato).
Rappresentano il 48% dei rifornimenti e delle esportazioni petrolifere via mare del Paese ed essendo il terminale di importanti pipeline dal Nord Africa e dall’Asia.
Ro-Ro traina crescita del Sud.
Il Sud ha una presenza importante del settore Ro-Ro e delle Autostrade del mare (incide nel 2022 per il 51% sul totale Italia), comparto che ha svolto e sta svolgendo un ruolo chiave per lo sviluppo del territorio in quanto mezzo di trasmissione di un trade di prossimità e trasporto di veicoli pesanti sottratti alla strada.