Tempi turbolenti
Tempi turbolenti, così li definisce il Fondo Monetario Internazionale nella sua recente pubblicazione “EXTERNAL REBALANCING IN TURBULENT TIMES”. Nel 2022, per il terzo anno consecutivo, si è registrato un aumento dei saldi delle partite correnti globali, ossia della differenza tra i disavanzi e gli avanzi delle economie. Questo aumento è stato influenzato principalmente da diversi fattori: l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la ripresa economica disomogenea dopo la pandemia e l’improvviso innalzamento della politica monetaria statunitense.
Inflazione e Politica monetaria
Nell’ultimo Rapporto mensile di ABI leggiamo che i più recenti dati, relativi agli andamenti sia dell’economia dell’area dell’euro sia di quella italiana, indicano che gli effetti della politica monetaria restrittiva avviata dalla BCE un anno fa si stanno manifestando (ad es. recessione nell’area dell’euro, riduzione della produzione industriale in Italia). Certo l’inflazione sta diminuendo, lo certifica Eurostat che ne misura il tasso al 5,5% a giugno, in calo dal 6,1 di maggio. Intanto, le prossime Decisioni di politica monetaria verranno comunicate giovedì 27 luglio dalla BCE, seguite dalla consueta conferenza stampa della Presidente Lagarde.
Le tensioni internazionali, che hanno il loro apice nella guerra in Ucraina, stanno influenzando l’andamento economico globale. La decisione russa di non rinnovare l’accordo sul grano, al quale hanno fatto seguito i ripetuti bombardamenti dei silos di stoccaggio ucraini, potrebbe innescare nuovi incrementi dei prezzi. A ciò va aggiunta l’emergenza climatica, infatti, il clima degli ultimi due mesi ha minato la qualità della produzione 2023 di frumento duro, come fa sapere Italmopa, l’Associazione industriali mugnai d’Italia.
Ma se non ci saranno nuovi shock, il nostro indice dei prezzi al consumo può scendere sotto il 2% a ottobre. L’inflazione si sta riducendo. Soprattutto perché sono in forte riduzione i prezzi dell’energia. Sebbene risultino più alti rispetto al 2019. Così Mariano Bella, responsabile dell’ufficio studi di Confcommercio, commenta l’andamento dei prezzi al consumo.
Le imprese
A dare maggiori segni di preoccupazione è il settore manifatturiero. Dai dati più recenti dell’indagine HCOB PMI® Flash, prodotta da S&P Global, emergono segnali preoccupanti riguardo alla produzione economica dell’eurozona nel mese di luglio. Infatti, si è registrata una diminuzione al tasso più veloce degli ultimi otto mesi, segnalando un avvio debole del terzo trimestre. L’indice HCOB PMI Flash del Manifatturiero nell’eurozona è misurato oggi a 42.7, a giugno era a 43.4, segnando il valore minimo in 38 mesi.
Ad impensierire sono anche i dati relativi al settore delle macchine utensili, elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, risulta che nel secondo trimestre calano gli ordini di macchine utensili a -21,8%, con quelli interni a -38,3% e gli ordini esteri a-10,5%.
Secondo i dati di Unioncamere, il sistema delle imprese italiane continua a mostrare resilienza, insieme a qualche slancio di dinamismo. I dati del secondo trimestre 2023 evidenziano un saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese, con un aumento complessivo di 28.286 nuove aziende nel periodo aprile-giugno. Il risultato, sebbene rappresenti un segnale incoraggiante, è uno tra i meno brillanti nell’arco degli ultimi dieci anni. Tra i settori che hanno contribuito al segno positivo ci sono quello delle costruzioni e quelli legati al turismo e all’accoglienza: alberghi e ristoranti.
Dati positivi dal settore del terziario giungono anche dall’indagine di Confcommercio Toscana, realizzata con Format Research: il clima di fiducia è buono e si prevede un’estate superlativa per il turismo: oltre un terzo delle imprese della filiera turistica regionale si aspetta una stagione estiva 2023 migliore rispetto a quello dell’estate 2022.
Nell’indagine di Confcommercio Unione provinciale di Treviso e Banca Prealpi SanBiagio, realizzata con Format Research, leggiamo che, dopo un inverno faticoso, caratterizzato dall’aumento del costo dei fornitori e dell’inflazione, si prospetta un’estate con sentiment positivi, improntati a fiducia, volontà di investire e desiderio di vacanze.