Inflazione e politica monetaria

L’inflazione continua a diminuire, sia in Europa che in Italia, come certificano i dati Eurostat e Istat pubblicati oggi 31 luglio,  ma ci si attende che questa rimanga comunque troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Così, giovedì scorso, il Consiglio direttivo della BCE ha ribadito la determinazione ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Ha pertanto deciso l’ulteriore innalzamento di 25 punti base dei tre tassi di interesse di riferimento.

Il rallentamento della crescita

Come già evidenziato nelle settimane scorse dagli studi di Confcommercio e di Banca d’Italia, la ripresa dell’economia sta dando segnali di rallentamento. Oggi vediamo la conferma nel dato Istat sulla stima preliminare del Pil, diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Questo risultato, di cui va messa in evidenza la natura preliminare, commenta l’Istituto di Statistica, è dovuto ad una flessione sia del settore primario, sia di quello industriale, a fronte di una moderata crescita del comparto dei servizi. In termini di variazione acquisita, per il 2023 la crescita, che rappresenta la decima consecutiva, si attesta nel secondo trimestre allo 0,8%, in leggera discesa rispetto al valore del primo trimestre, che era stato pari allo 0,9%.

Nella sua Congiuntura Flash, anche Confindustria parla di rallentamento dell’economia italiana e, nell’incipit, sintetizza in poche parole la questione: Piatta la crescita dell’economia italiana, sorretta dai servizi, ma frenata dai tassi elevati. L’inflazione è meno alta, ma le Banche Centrali alzano i tassi ai massimi, e il credito è in ripiegamento perché troppo caro. In Italia i servizi sono trainati dal turismo, l’industria è debole, le costruzioni in calo. Gli investimenti sono frenati, i consumi incerti, mentre l’export di beni è in riduzione. Si segnala, all’interno della Congiuntura Flash, l’interessante Focus sulla Germania.

Le imprese, fiducia e credito

Nel suo Osservatorio congiunturale sulle imprese, secondo trimestre, Format Research scrive che “Migliora la fiducia delle imprese sia nell’andamento dell’economia in generale, sia nell’andamento della propria impresa, ma peggiorano le aspettative delle imprese per quanto concerne il livello dei ricavi sia a metà dell’anno, sia in vista dell’autunno. Le imprese continuano a restare esposte all’aumento dei prezzi dei fornitori (energia, materie prime, scorte, etc), all’aumento del costo del credito e al peggioramento dei tempi di pagamento da parte dei clienti, che insieme comprimono le performance e le possibilità di crescita delle imprese stesse”.

La fiducia delle imprese è vita in aumento anche da Istat, al contrario per quanto riguarda i consumatori, il cui indice di fiducia è misurato in calo. A luglio l’indice di fiducia delle imprese aumenta, recuperando parzialmente i cali dei due mesi precedenti. La crescita dell’indicatore, commenta Istat, è determinata dal comparto dei servizi e da quello delle costruzioni. L’indice di fiducia dei consumatori si riduce, pur mantenendosi sopra il livello medio del periodo gennaio-giugno 2023. Si segnala un deciso peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale,

È di oggi, 31 agosto, la pubblicazione della Banca d’Italia sulle Economia regionali su Domanda e offerta di credito a livello territoriale. Risulta che dopo l’espansione osservata nella prima metà del 2022, nel secondo semestre la domanda di credito delle imprese si è ridotta in tutte le aree del Paese, con un calo più marcato nel Mezzogiorno. La contrazione ha riguardato il settore manifatturiero e il terziario in tutte le ripartizioni territoriali; la domanda delle imprese edili si è invece ridotta soltanto nel Nord Est.

Economia italiana resiliente a shock sequenziali

Il comitato esecutivo del Fondo Monetario Internazionale ha concluso la consultazione Articolo IV in Italia che come sempre fornisce spunti di riflessione molto interessanti. I direttori esecutivi, d’accordo con la valutazione del personale, hanno elogiato la resilienza dell’economia italiana a shock avversi sequenziali, rilevando la forte ripresa della produzione e dell’occupazione. Tuttavia, hanno notato che il disavanzo fiscale si è notevolmente ampliato, il rapporto debito pubblico è molto elevato e l’inflazione core rimane elevata. Inoltre, una popolazione in età lavorativa in declino potrebbe ridurre la crescita economica a lungo termine. Con i rischi principalmente al ribasso, i direttori hanno sottolineato la necessità di concentrarsi sull’aggiustamento fiscale e su ambiziose riforme strutturali per aumentare la produttività e la crescita potenziale, migliorare la sicurezza energetica e raggiungere gli obiettivi climatici delle autorità.

Secondo l’Osservatorio trimestrale Ascom Confcommercio Torino (secondo trimestre 2023) realizzato con Format Research, migliora la fiducia e l’occupazione è stabile ma le condizioni di accesso al credito sono peggiorate.

Sono in aumento i principali indici per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi in provincia di Brescia secondo quanto esposto in conferenza stampa di presentazione della congiuntura economica semestrale sulle imprese bresciane del terziario realizzata da Confcommercio Brescia in collaborazione con Format Research.

Secondo il report sul secondo trimestre 2023 realizzato da “Format Research” per Confcommercio Roma con la collaborazione della Camera di Commercio di Roma, “dai negozi ai ristoranti vola il terziario”. Il Presidente di Confcommercio Roma Chevallard: “Questo è l’anno del ritorno alla normalità”.

 

(Italia Milano foto da Pexels)

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