Prevale l’incertezza

La situazione economica globale continua a essere caratterizzata da notevole incertezza, influenzata dall’escalation delle tensioni geopolitiche e dalle condizioni finanziarie sfavorevoli che pesano sulle famiglie e sulle imprese. La crescente complessità dei contesti geopolitici e le sfide finanziarie attuali rappresentano fattori significativi che complicano la previsione delle prospettive economiche a livello internazionale. Questa, in estrema sintesi, la situazione che si sta trascinando da settimane e che influenza negativamente la crescita globale.

In Europa

Il Fondo Monetario Internazionale sembra spronare il Vecchio Continente nel Regional Economic Outlook dedicato all’Europa e scrive che non affrontare l’inflazione ora comporterebbe il rischio di ulteriori danni alla crescita in un mondo esposto a shock strutturali derivanti dalla frammentazione geopolitica e dai cambiamenti climatici. Questi venti contrari globali si aggiungono ai problemi di produttività e convergenza di lunga data dell’Europa. Per aumentare il potenziale, per una crescita robusta e sostenibile, i paesi devono rimuovere gli ostacoli al dinamismo economico e migliorare le infrastrutture. Ciò rafforzerà le condizioni favorevoli alle imprese e agli investimenti.

È di oggi la pubblicazione del discorso del Vicepresidente della BCE Luis de Guindos, alla 26a edizione della Euro Finance Week di Francoforte. “Le prospettive di crescita per l’economia dell’area euro – sostiene – si sono ulteriormente deteriorate, poiché lo slancio della crescita globale rallenta e le condizioni finanziarie più restrittive gravano sempre più sugli investimenti e sulla spesa dei consumatori. … È probabile che l’economia dell’area euro rimanga debole nel breve termine. Tuttavia, sembra destinata a rafforzarsi nuovamente nel medio termine, poiché l’inflazione scende ulteriormente, i redditi reali delle famiglie si riprendono e la domanda di esportazioni dell’area dell’euro aumenta”. … Per quanto riguarda l’inflazione la linea della Banca Centrale rimane invariata: “L’inflazione è scesa notevolmente, ma si prevede che rimarrà troppo elevata per troppo tempo, e le pressioni interne sui prezzi restano forti. Faremo quindi in modo che i nostri tassi ufficiali siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”. Concetti ben presenti anche nell’ultimo Bollettino economico della BCE pubblicato proprio la settimana scorsa.

La nostra economia

Nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, Istat scrive che Nel terzo trimestre, il Pil italiano è stato, in base alla stima preliminare, stabile rispetto ai tre mesi precedenti, registrando un risultato migliore della Germania ma peggiore rispetto a quello di Francia e Spagna. La variazione acquisita della crescita del Pil per il 2023 è pari a 0,7%. Segnali positivi arrivano dal mercato del lavoro che continua a mostrare una buona tenuta nonostante la debolezza congiunturale. Ancora in calo la fiducia di famiglie e imprese.

Inoltre, a settembre 2023, certifica Istat, si registra una flessione congiunturale delle vendite al dettaglio in valore (-0,3%) e in volume (-0,6%), determinata da entrambi i settori merceologici, beni alimentari e non alimentari. A livello tendenziale, si continua a registrare un aumento delle vendite in valore, sebbene in progressivo rallentamento, che si contrappone ad una diminuzione di quelle in volume.
Il Disagio sociale, misurato dall’Ufficio Studi Confcommercio si è attestato a settembre a 15,4, restando invariato rispetto ad agosto.

Il lavoro a Bergamo

Se il mercato del lavoro, come abbiamo visto appare in discreta salute, c’è un aspetto che preoccupa le imprese. Si tratta della difficoltà a trovare personale con le competenze adeguate. È un fatto che appare particolarmente evidente dalla ricerca di Ascom Confcommercio Bergamo-Format Research su “Personale e fabbisogni formativi”, dove spicca il dato secondo il quale, l’assenza di profili adeguati rappresenta il principale ostacolo per 7 imprese su 10 del bergamasco che intendono ampliare il proprio organico. È un dato locale ma molto interessante.

Le regioni italiane

La Banca d’Italia sta pubblicando in questi giorni (già sul suo sito quelle del Lazio, della Puglia, delle Marche e del Molise) le sue analisi delle economie regionali italiane. La collana Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti territoriali dell’economia italiana. Comprende i rapporti annuali regionali, le relative note metodologiche e gli aggiornamenti congiunturali; include inoltre la pubblicazione annuale L’economia delle regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali e quella semestrale La domanda e l’offerta di credito a livello territoriale.

A Pordenone

Il 50,3% delle imprese del Friuli Venezia Giulia esprime un giudizio positivo sul livello di decoro urbano. A Pordenone, questa percentuale aumenta al 60%, superando leggermente la media del Friuli Venezia Giulia. Pierluigi Ascani di Format Research, specializzato nel settore commerciale, ha presentato i risultati dell’indagine di Ascom Pordenone sui fattori di attrattività dei contesti urbani.

A Torino e provincia

A Torino e provincia , l’autunno si caratterizza per una stabilità prudenziale e una resistenza generale, nonostante le sfide rappresentate dall’inflazione, dalla diminuzione dei consumi e dall’aumento dei costi. Questa è l’immagine delineata dall’indagine condotta da Ascom Confcommercio Torino e provincia in collaborazione con Format Research sul settore terziario torinese.

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